La leggenda narra che Yves Saint Laurent, che amava molto le modelle di colore e detestava il fatto che lavorassero meno frequentemente rispetto a tutte le altre colleghe, impose Naomi sulla copertina del mensile Vogue Francia, pena il ritiro di tutte le sue inserzioni pubblicitarie. In quegli anni il pregiudizio nei confronti delle persone di colore era ancora radicato nel pensiero comune ed erano rari i casi in cui un volto come quello di Naomi troneggiasse sulla copertina di una rivista patinata. Certo, prima di Naomi, nel 1974 Beverly Johnson apparve su Vogue America e su Vogue Italia, nel 1976 scelsero Iman, cui la Campbell si è spesso ispirata, ma si trattava di vere eccezioni. Monsieur Saint Laurent pensò che le occasioni andavano create, non attese, e sapeva che Naomi avrebbe lasciato il segno se solo le avessero dato occasione per farlo. Da allora, la Venere Nera non ha mai smesso di personalizzare ogni sua attività, ogni sua scelta, la sua vita è stata una girandola di eccezionalità e leggende. Quella delle sue bizze e del suo carattere intrattabile, in netto contrasto con le infinite opere di bene che ha voluto patrocinare, quella dei suoi amori tormentati, dei suoi ritardi colossali, la droga, la riabilitazione e molto altro ancora.