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Yume Ramen – Dalla ciotola al cuore, l’arte del ramen e la filosofia zen

Yume Ramen – Dalla ciotola al cuore, l’arte del ramen e la filosofia zen

Angela Piazza
Yume ramen

Prova ad immaginarti una ciotola fumante, un brodo ricco e saporito che ricopre noodles fatti a mano, un’esplosione di sapori che danza sul palato. Sto parlando del ramen, un piatto iconico della cucina giapponese che sta conquistando tutto il mondo ed anche l’Italia. Ma il ramen è molto piĂą di un semplice piatto: è un viaggio nella storia e nella cultura del Giappone piĂą autentico, un’esperienza sensoriale che affonda le radici in antiche tradizioni.

Yume ramen

Le origini del ramen sono avvolte nel mistero, con influenze cinesi e giapponesi che si intrecciano in un racconto affascinante. Si narra che i primi noodles siano giunti in Giappone dalla Cina nel XIX secolo, ma è nel corso del XX secolo, precisamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, che il ramen ha iniziato a evolversi, trasformandosi in un piatto unico e inimitabile.

«Il Paese era allo stremo: il grano importato dagli occupanti americani era fondamentale per sfamare i giapponesi» spiega George Solt, professore di storia all’Università di New York e autore del libro “The untold history of ramen”. Questa pietanza economica e nutriente divenne il piatto del popolo esattamente nel 1958, quando Momofuku Ando ne inventò la versione istantanea, il Nissin Chikin ramen.

Ramen Bar ed ingredienti

I ramen bar, resi celebri da numerosi film, sono i locali dove si gusta questa prelibatezza. Sono luoghi speciali, dove il tempo sembra rallentare e i pensieri si dissolvono nel vapore caldo del brodo. L’atmosfera è rilassata e conviviale, un vero e proprio invito a godere del momento presente. Il ramen bar è un’oasi di pace, un rifugio dallo stress della vita quotidiana, un luogo dove ritrovare se stessi e riconnettersi con gli altri. 

Ogni regione del Giappone ha sviluppato le proprie varianti di ramen , con brodi, noodles e condimenti diversi, dando vita a un’infinita gamma di sapori e aromi.  

Per essere più specifici i noodles sono delle tagliatelle di frumento, mentre il brodo può essere di carne, di pesce, misto e oggi si prepara anche il brodo in formato vegan-friendly. Questi sono gli ingredienti principali del ramen ai quali si aggiungono carne di maiale, funghi, salsa di soia o di miso, alghe nori, uova, cipolla verde e kamaboko (il piccolo disco bianco e rosa fatto di surimi e pesce).

Yume Ramen

La tradizione culinaria giapponese ha oggi trovato un nuovo palcoscenico: l’Italia precisamente Verona, Rimini, Cesena e Ravenna e a breve anche Padova. Sto parlando di Yume Ramen, realtĂ  fondata da Filippo Gullotta e Francesco Astolfi. Qui la tradizione si fonde con un’esperienza contemporanea. PiĂą che un ramen bar, un viaggio sensoriale che conquista il cuore, ma soprattutto il palato e la mente.

Yume ramen

I clienti sono persone tra i 25 e i 45 anni che amano il Giappone, che sono stati in Giappone o progettano di andarci, e che apprezzano la cultura unica del Giappone e i valori del Buddismo Zen.  Il loro Ramen è 100% artigianale. Nessun compromesso sulla qualitĂ  di brodi, tare e noodles. Le ricette sono autentiche, senza fusioni o “italianizzazioni”.  

I noodles di Yume Ramen sono piĂą grossi e succosi, che non scuociono velocemente come quelli fini e non si aggrovigliano, chiamati Futomen (fat noodles), mentre il brodo è di carne o vegetale. Il brodo di Ramen, se fatto bene, ha una particolaritĂ  che lo rende unico.  E’ uno dei pochi ingredienti che consente di sentire l’Umami, il quinto sapore. L’Umami, che in giapponese significa “saporito”, è un tipo di sapore separato rispetto al dolce, al salato, all’aspro e all’amaro, che noi occidentali non conosciamo affatto. Da notare che l’umami è anche presente nel latte materno, per cui tutti gli uomini ne hanno giĂ  sentito il gusto ed in qualche modo tutti ne provano affetto.  

Yume ramen

Ma la particolaritĂ  di Yume Ramen non è la qualitĂ  eccelsa del prodotto offerto, bensì il lato piĂą zen di questa magnifica realtĂ . Ti invitano a riflettere, a vivere nel presente, a pensare ai tuoi sogni, perchĂ© in un mondo che corre è di vitale importanza fermarsi, meditare e perchĂ© no assaporare. Infatti, la parola Yume in giapponese significa sogno e i fondatori hanno deciso di dedicare un’intera parete ai sogni dei loro clienti. C’è un detto nipponico che afferma che mangiando una ciotola di ramen le persone ricavino l’energia necessaria per perseguire i propri sogni. E scrivere il proprio sogno è il primo passo per realizzarlo. 

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Montina

Yume ramen

Cosa ho provato nel Yume Ramen di Verona? Accolta da uno staff incredibilmente preparato e gentile, mi sono lasciata consigliare ed ho mangiato il loro ramen best-seller, poi ho provato i loro umami udon danzante – noodles saltati con nikumiso (ragĂą giapponese), cipollotto, spinaci freschi, miso, sesamo, cavolo cappuccio verde, carote e olio piccante con spolverata di katsuobushi – ed infine dei gyoza di gamberi a dir poco favolosi. Da bere, invece, acqua giapponese alcalina, ricca di preziosi antiossidanti e una oni beer, birra artigianale rossa prodotta con autentico luppolo giapponese (Sorachi), amaragnola con profumi e sentori di nocciola e caramello.

Yume ramen

E poi? E poi, anche io, ho appeso il mio “Yume” alla parete. Il mio sogno. Un momento magico e catalizzante.

In fondo la via giapponese che conduce alla felicità è semplice: una ciotola fumante di ramen, un momento di pace e la consapevolezza che ogni sogno è un sapore da gustare.

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