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Low Alcohol – High Style: la rivoluzione nel mondo dei cocktail 

Low Alcohol – High Style: la rivoluzione nel mondo dei cocktail 

Angela Piazza
Low Alcohol

Possiamo finalmente dire addio ai sensi di colpa e goderci i nostri cocktail senza pensare alle calorie. Oggi, infatti, il mondo della mixology è in continua evoluzione ed un nuovo trend si sta facendo spazio in questo settore conquistando i palati di tutto il mondo: i low alcohol drink e cocktail. 

Se fino a qualche anno fa non erano nemmeno presi in considerazione per la loro bassa gradazione alcolica, adesso sono diventati un fenomeno di tendenza e sono sinonimo di stile, ma soprattutto benessere.

Prova ad immaginare di essere fuori con i tuoi amici e di ordinare un low alcohol drink. Assaporerai un cocktail delizioso, senza doverti preoccupare degli effetti negativi di un’eccessiva assunzione di alcol. Vivrai un’esperienza appagante, diversa, ma sicuramente più healthy.

Low Alcohol Canella

Queste proposte sono la risposta moderna alle esigenze di un pubblico sempre più attento alla salute e al benessere, ma che non vuole rinunciare al piacere di un buon drink. 

Sono una vera e propria esplosione di creatività, con ingredienti freschi e originali, tecniche innovative e presentazioni accattivanti. Dai classici rivisitati in chiave leggera alle nuove creazioni, il mondo dei low alcohol drink e cocktail è in continua evoluzione, offrendo un’ampia scelta di sapori e abbinamenti per soddisfare ogni palato.

E non è tutto: i low alcohol cocktail sono ovviamente un’ottima scelta per chi guida, per chi è a dieta o semplicemente per chi vuole concedersi un momento di relax senza eccessi. Sono un modo innovativo e gustoso di bere in linea con uno stile di vita equilibrato e consapevole.

I Millennials e la GenZ sono i principali consumatori di low alcohol drink

Ma chi è che ha introdotto questo nuovo trend nel mondo del beverage e chi lo sta realmente seguendo?

I Millennials e la GenZ sono i principali consumatori, nonché fautori di questo trend della moderazione. “ Bere meno e consapevolmente”, questo sarà il  mantra che caratterizzerà i prossimi anni. Un esempio? Il famoso “Dry January”, un movimento nato in Inghilterra, che suggerisce di passare un mese intero senza consumare alcol per purificare il corpo e ritrovare il proprio equilibrio psicofisico.

Quale cocktail provare? 

Noi ti consigliamo il nuovo Mimosa Granriviera di Canella, un cocktail leggero e raffinato, perfetto per celebrare la dolce vita italiana.

La storica casa vinicola veneziana Canella, attiva dal 1947 nella produzione di Prosecco Superiore e di prodotti Ready to Drink (RTD) premium made in Italy, amplia la sua offerta con un nuovo cocktail. È in arrivo il Mimosa Granriviera, una bevanda a bassa gradazione alcolica (6% vol) creata dall’unione di vino da uve Glera e due eccellenze italiane: l’Arancia di Ribera Dop siciliana e il Bergamotto calabrese. 

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Dopo un pre-lancio esclusivo nelle settimane scorse a Saint Barth, il nuovo Mimosa sarà disponibile da marzo sui mercati retail e horeca statunitensi grazie alla partnership con l’importatore Ethica Wines. 

Per Canella, marchio storico riconosciuto a livello nazionale, questo rappresenta un passo strategico nell’espansione dell’offerta. Già pioniera nella produzione di Prosecco e cocktail RTD di alta qualità senza l’utilizzo di aromi artificiali – come il celebre Bellini, disponibile anche in versione analcolica – l’azienda continua a distinguersi per innovazione e legame con il territorio. 

Tommaso e Alvise Canella

Il 2024 è stato l’anno migliore della nostra storia, con un raddoppio del fatturato” – spiega Tommaso Canella, che insieme al fratello Alvise rappresenta la terza generazione dell’azienda familiare di San Donà di Piave –. “Stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro fondato sull’idea di interpretare l’italianità in modo fresco, inclusivo e innovativo, partendo dal vino. La nostra esperienza nel settore dei cocktail ci ha mostrato come le collaborazioni con le eccellenze artigianali italiane siano fondamentali: per il Bellini utilizziamo pesche bianche per il 40% coltivate direttamente da noi e per il 60% provenienti dalla Romagna; per il Mimosa scegliamo l’Arancia di Ribera DOP o l’Arancia rossa di Sicilia IGT; le fragole provengono dal Consorzio di Candonga in Basilicata; e i mandarini del nostro Puccini sono quelli tardivi di Ciaculli, presidio Slow Food in provincia di Palermo”.

Questo rilancio e queste novità introdotte sono merito della nuova generazione che ha preso le redini del marketing aziendale, riuscendo così ad interpretare le esigenze del mercato e a puntare su una comunicazione sempre più GenZ-friendly.

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