A Ora o mai più cantate molte cover. Quale canzone sceglieresti per raccontare questo tuo momento?
È una domanda difficilissima. Tutte le canzoni che mi stanno capitando mi rappresentano in qualche modo. Nulla succede per caso. Sono felice perché a Ora o Mai Più sta vincendo la musica. La gente mi scrive cose bellissime. E sono molto contenta che Sempre, dopo la prima puntata, sia tornata in classifica a distanza di vent’anni. Ma ora guardo al futuro.
Che ricordo hai del tuo primo Sanremo?
Una grandissima paura di cadere da quella scala (ride, ndr). Ero poco più di una bambina. Ricordo i complimenti, dopo la mia esibizione, di Celine Dion nel backstage. Sanremo ha rappresentato il concretizzarsi dei miei sogni.
Vorresti tornare sul palco dell’Ariston?
Sì, io sicuramente mi presenterò. Ho il pezzo giusto e sento che momento migliore non possa esserci.
Hai cantato davanti a Giovanni Paolo II. Che ricordo hai?
Papa Wojtyla mi volle personalmente. Un giorno il mio discografico mi dice: “Lisa, il Papa vuole che tu vada a cantare per lui”. Fu un’emozione indescrivibile. Sono molto credente. Mi sono esibita tre volte per lui: a Toronto, Roma e Loreto. Ricordo un episodio in particolare: eravamo a Roma io dovevo cantare O Santissima, prima della mia esibizione lui doveva fare il lancio della colomba ma non riusciva a farla volare. Quando ho iniziato a cantare la colomba ha spiccato il volo. Quel giorno il Papa mi fece una carezza e mi diede la sua benedizione. È stato un Papa unico, indimenticabile. La notte prima di quella che poi è stata l’ultima risonanza l’ho sognato. E quando mi portarono il risultato mi dissero che non c’era più nulla. Per me è stato come un miracolo. E mi piace credere che Papa Wojtyla mi sia stato vicino in questo momento così drammatico della mia vita. Poco tempo fa, ho trovato una colomba bianca ferma sul balcone di casa mia; pensavo fosse ferita, l’ho accarezzata, ho visto che stava bene e poi è volata via. Una settimana dopo mi hanno chiamato per propormi Ora o Mai Più. È una coincidenza che mi emoziona e che non ho mai raccontato a nessuno.