Vito Rodriguez – Tierra Querida


In Argentina usano il termine “sondoro” per indicare il vento caldo di ponente che, scendendo dal crinale andino carico di speranze e calore, batte a ripetizione le Pampas prima di avventurarsi nell’Atlantico. Aria, terra, fuoco, acqua: nel sondoro c’è ognuno dei quattro elementi imprescindibili per la vita. Vito Emmanuel Rodriguez sembra aver preso un po’ di tutto ciò prima di intraprendere il suo viaggio che lo ha portato a ovest, verso l’Europa, e verso quelle avventure che sono il vero sale della vita (ipse dixit). Fashion designer che col tempo si è fatto modello, modello che vuole affermarsi anche come fashion designer. Una contaminazione continua di correnti, storie e suggestioni: proprio come fa il vento.

Sei nato in Argentina ma oggi sei cittadino del mondo. Grazie al tuo lavoro di modello sei continuamente in viaggio. Cosa rappresenta per te la partenza verso un nuovo luogo?
Questa è una domanda particolarmente speciale, perché ad ogni ogni partenza corrispondono tanti sentimenti contrastanti: desideri, obiettivi, gioia, tristezza, un po’ di paura o insicurezza. Ciò che è rimasto indietro, ciò che sta arrivando, ciò che è nuovo e conosciuto allo stesso tempo. Ma, inoltre, rappresenta un nuovo inizio, un’ opportunità di arricchire il proprio bagaglio di esperienze e sperimentare nuove culture. Devo dire che poi ogni tanto rimanere da soli con se stessi aiuta…
Hai cominciato relativamente tardi ma sei diventato molto velocemente un volto (e corpo) molto apprezzato nel fashion system. Cosa sognavi da bambino?
Da bambino mi piaceva molto disegnare. Ricordo che rivisitavo a modo mio gli abiti da sposa fotografati su una rivista che mia mamma si faceva consegnare settimanalmente a casa. Le lezioni d’arte a scuola erano le mie preferite. Poi quando avevo circa 7-8 anni, durante il periodo di carnevale aiutavo mia mamma a preparare i costumi: tutti quei colori, trame, lustrini, paillettes e stravaganza erano in qualche modo una grossa ispirazione per me. Per non parlare dell’intera parte dello spettacolo e delle luci!

In quale epoca ti sarebbe piaciuto vivere?
Senza dubbio gli anni 70’: erano fantastici. La disco music e il rock ‘n’ roll, la rivoluzione in generale, lo Studio 54, l’umore della gente, una moda più sfacciata e libera, quelle acconciature leggendarie, i colori così caldi e diversi… penso che mi sarei divertito molto!
Sei anche un designer: cosa definisce l’eleganza in un uomo?
A mio parere di questi tempi la parola eleganza è difficile da definire: credo che l’eleganza è quello che si vive, si respira, è qualcosa di innato. Ciò si riflette nel modo di agire, camminare, sorridere ed esprimersi nelle diverse aree e penso che in seguito si tradurrà anche nel modo di vestire.
Come definiresti il tuo stile?
Posso dire che è fortemente tendente al classico. Oggi, dopo quasi cinque anni di lavoro come modello, ho imparato a usare non solo il nero come unica opzione. Cerco di indossare nuovi colori, tessuti, stampe e avvicinarmi ad altri stili che non sono propriamente miei. Mi piace imparare come fare nuovi mix and match e ogni viaggio diventa un pretesto per aggiungere qualcosa al mio guardaroba e adattarlo al mio stile. Un capo al quale sono legato? Il mio primo cappotto di lana grigio: i miei me lo comprarono quando avevo 4 anni, lo usavo esclusivamene per andare in chiesa la domenica.

Hai ovviamente un corpo perfetto. Dedichi molto tempo alla sua cura?
Ti ringrazio! In generale, vado in palestra quasi tutti i giorni. Prima di tutto perché lavoro con il mio corpo è devo esserne responsabile, ma soprattutto ci tengo al mio benessere interiore: per me è fondamentale avere uno stile di vita sano. Sono vegetariano e questo decisamente aiuta a mantenere un buon equilibrio tra corpo e mente.
Che cosa ti motiva ogni giorno?
La possibilita di iniziare un’altra volta: posso ritentare nuovamente laddove ho fallito, imparare qualcosa di nuovo e migliorarmi. Credo proprio sia questo a farmi sentire vivo!

Che cosa ti spaventa di più?
Tantissime cose…ma tra tutte dico vedere i miei cari soffrire o peggio ancora morire. Credo non riuscirei a farmene una ragione, mai!
Qual è il tuo motto?
Nessuno in particolare, ma ho un obiettivo: quello di essere felice, veramente felice!
Ph: Gerti Ibra
Concept: Alessandro Nava
Outfit: Avant Toi; All Apologies
Model Agency: Independent Mgmt Milano