Dayane Mello

Ho conosciuto Dayane Mello, nel parterre di una sfilata di cui entrambi eravamo ospiti, ed è stata intesa al primo sguardo. In passerella sfilava il suo fidanzato e mio amico fraterno Stefano “Sablas” Sala (che ha inaugurato questa sezione dedicata agli astri nascenti del modeling internazionale nel primo YourStyleSpecial), da cui lei, innamoratissima, non ha tolto gli occhi di dosso un attimo.

Ci eravamo ripromessi di passare ancora del tempo assieme…Promessa mantenuta! Ecco a voi il ritratto di una Top Model, che vive d’amore e libertà. Dayane Mello, 24 anni, brasiliana è rappresentata da Paola Benegas.

Come hai cominciato la tua carriera nel modeling?

Nella discoteca del mio paese d’origine, nel profondo sud del Brasile, una sera organizzarono un concorso di bellezza, grazie al quale ho potuto trasferirmi a Sao Paulo e cominciare in una piccola agenzia di moda. Da quel momento in avanti è stato un crescendo di contatti, e oggi ho agenzie che mi rappresentano in quasi tutto il mondo.

Che bambina sei stata? Quali erano i tuoi sogni o desideri?

Sono sempre stata una ragazzina irrequieta e sognatrice. Amavo molto la ginnastica artistica, ma nel mio paesino non c’erano grandi possibilità di esprimersi e allora io sognavo di viaggiare e scappare via da tutto girando il mondo con il circo!

Che rapporto hai con la tua famiglia?

Un rapporto di grande fiducia. Loro credono molto in me e io mi sento responsabile verso di loro. Grazie a questo mestiere ho potuto aiutarli in tante cose, compreso realizzare qualche loro sogno.

Quale stile ti rappresenta al meglio?

Il mio stile è molto alternativo, varia ogni giorno e dipende un po’ dall’umore. Mi piace essere sexy, ma senza esibizionismi. Ovviamente amo molto il mio corpo, che è il mio strumento di lavoro, ma un conto è Dayane la modella, un conto è Dayane la persona. In questo servizio per esempio ho amato molto vestire i panni di un uomo, indossando pantalone e camicia! (ride).

Sei stata testimonial di marchi prestigiosi come Breil e Yamamay, cosa credi ci voglia per essere la faccia (e il corpo) di un brand internazionale?

Ci vuole personalità ed un carisma molto forte. E’ necessario trasmettere sicurezza ed energia positiva, credo sia questo il segreto…ok, anche avere un pizzico di fortuna e un corpo da favola! (ride).

Qual è stata l’esperienza professionale che ricordi con maggior piacere?

La parte più bella di questo mestiere è spesso rappresentata dai viaggi, ed uno che ricordo con grande piacere è stato il viaggio alle isole Vergini per Sport Week. Il paesaggio era paradisiaco e il team eccellente.

Sei cittadina del mondo, ma in quale posto ti senti davvero a casa e perché?

Mi sento a casa dove posso essere me stessa al 100%, ma credo che in ogni tappa della vita “il posto” possa cambiare. Oggi, il posto più bello, quello dove mi sento a casa, è sul lago di Como, con il mio fidanzato.

Come vorresti essere fotografata per sentirti davvero te stessa?

Vorrei essere fotografata “a random”, senza nessuna barriera, limite o suggerimento, come mi hai permesso di fare tu in questo servizio. Fidatevi di me che spacco tutto! (ride).

Cos’è l’amore?

Per me amore è tutto quello che faccio, dal mattino alla sera, l’amore che do alla famiglia, ai miei amici, al mio fidanzato. Fare tutto con assoluta spontaneità e serenità. Questo è per me l’amore.

Hai mai dovuto rinunciare, per amore, a qualcosa d’importante per te?

Sì! Ho rinunciato a molte cose ma…no comment!

Cosa desideri per il tuo futuro professionale?

La moda mi ha dato davvero tanto, ma sto cominciando a pensare ad un futuro nel cinema. Mi piacerebbe molto fare l’attrice.

Quale citazione ti rappresenta di più?

Non ho una citazione, ma una parola: Libertà. Perché sono davvero felice solo quando posso fare tutto ciò che voglio, senza limiti.

Cosa significa per te essere una Star?

Non perdere mai la propria essenza, perché essere una Star significa essere se stessi. La gente ama le persone vere, almeno questa regola vale per me.

Quindi la tua Star è…?

Kate Moss.

Intervista Alessandro Nava

Ph. Simon Minardi