Lo sportswear esce dalle palestre e dai campi di gioco per scendere in strada. E’ un mondo ancora da esplorare, ed è utile farlo perché sarebbe un’ interessante uscita dal pensiero imperante della “scomodità necessaria sempre per l’immagine moda”.
Un giorno sarebbe perfino interessante parlare definitivamente di sport couture. Abbiamo qualche grande esempio: Balenciaga, sotto la guida di Gvasalia, nella recente fall 2016, ha proposto degli eccezionali capispalla dai fortissimi richiami al mondo sciistico. Fondendo il tessuto tecnico fino a qualche anno fa accettato solo nelle settimane bianche in un contesto di altissimo prete a portè. Risultati ottimi.
Ecco allora che diventa interessante fondere elementi di origini distanti; ottenendo outfit, chiaramente sportivi, perfettamente adatti a situazioni molto distanti dell’ora di personal trainer o della partita a tennis.
Irrinunciabili ed evergreen sono i fouseaux, con maxi pula di cashmere e platform shoes in velluto a tacco quadrato. Tubini oversize in seta o cotone traspirante con sneakers dai dettagli preziosi, sempre con piccole tracolle di pelle. Comode, sportive, in tonalità accese davvero interessanti.
Stivali importanti con pantaloni dall’ampia vestibilità aiutano a ricreare una situazione più sera. Elemento sportivo dettato da costumi interi con intrecci sartoriali utilizzati come body: esaltano le forme, valorizzano la femminilità, ricreano un immagine disinvolta e grazie alla buona lycra salvano dall’eccessivo caldo estivo.
Foulard, occhiali sia lineari sia gioiello, e qualche gioiello di origine surrealista alla Elsa Schiapparelli possono aiutare moltissimo a rendere contemporaneo e adatto ad ogni circostanza il mondo dello sportswear, creando un’ immagine libera e dinamica.
Le moderne tecnologie tessili poi permettono di lavorare fibre, naturali e non, in modo sempre più raffinato e ricercato, ottenendo dei risultati incredibili. Secondo Ferrè (lezioni di moda- Marsilio, 2009) la tecnica non può fare a meno della creatività esattamente come la creatività non può fare a meno della tecnica. Questa aiuta il processo creativo, e nello sportswear di tecnica esiste il mondo, aumentando parallelamente immagine moda e comodità.
Elemento da non sottovalutare.
Essere comodi aiuta ad essere a proprio agio, quindi se stessi.
La rivoluzione sportiva nella moda e nel prete a portè è già in atto.
Finalmente comodi. Anche senza essere in palestra.
Ph: Cinzia Mele
Creative Director: Pietro Rebosio
Styling: Luca Zanni
MUA & Hair: Bianca Marzocchi
Models: Maria A., Irina M. @ Beyond Models
Azjeb Mierghani
Borsa nella foto d’apertura: Skatò by Mariella Di Gregorio
Video: Gerti Ibra