By Antonino Pezzo
3 Maggio 2017
“Cominciarono, nell’inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tema doloroso nel presente e incerto nel futuro” scriveva Maria Bellonci per identificare al meglio la genesi della gara a cui lei stessa, insieme al marito Goffredo Bellonci e all’amico Guido Alberti, aveva dato avvio. Un’invenzione del tutto nuova, risalente all’anno 1947, impiantata all’interno di un salotto letterario e destinata a diventare una vera e propria istituzione culturale: il Premio Strega.
Il nome di questa illustre competizione si rifà al Liquore Strega dell’imprenditore Alberti, che a sua volta si ricollega alle storie di stregoneria nella città di Benevento. Oggi in Europa e nel mondo è considerato il più alto riconoscimento letterario italiano.
Sono decine e decine i nomi degli scrittori e delle scrittrici che si susseguono di anno in anno. Le loro opere vengono lette, comprese e sezionata maniacalmente dagli Amici della domenica, ovvero la giuria composta da centinaia di uomini e donne di cultura, tra cui ex vincitori. I giurati propongono un titolo a loro gradito a patto che ogni candidatura venga sostenuta da almeno due componenti, e in questo modo si attuano le prime scremature.
Da centinaia di titoli si giunge a 50: per arrivare infine a 12, i fortunatissimi finalisti. Meritare un così grande raggiungimento appare una vera e propria impresa, ma è l’orgoglio più forte che un autore italiano riesce a provare durante l’intera carriera.
L’opera del vincitore del Premio è scelta alla fine fra quelle di una rosa formata da soli 5 scrittori. Intanto tra i dodici finalisti di quest’anno troviamo titoli stupendi e storie da leggere tutte d’un fiato. Non resta che augurare loro la migliore delle sorti, nella speranza che la giuria, sprofondando nella narrazione, sprofondi anche nell’anatomia della loro anima.
I 12 finalisti:
Teresa Ciabatti, La più amata
Paolo Cognetti, Le otto montagne
Marco Ferrante, Gin tonic a occhi chiusi
Wanda Marasco, La compagnia delle anime finte
Chiara Marchelli, Le notti blu
Monaldi&Sorti, Malaparte. Morte come me
Matteo Nucci, È giusto obbedire alla notte
Ferruccio Parazzoli, Amici per paura
Nicola Ravera Rafele, Il senso della lotta
Alberto Rollo, Un’educazione milanese
Marco Rossari, Le cento vite di Nemesio
Vanni Santoni, La stanza profonda