Le prime regole del gioco furono stilate nel 1580, epoca in cui potevano giocare solo gli aristocratici. I ventisette giocatori possono usare sia mani che piedi e l’obiettivo è condurre la palla in fondo al campo avversario e fare “caccia”, ovvero infilare la sfera nella rete che si estende nella parte finale del terreno di gioco. Ogni partita dura 60 minuti e vince, ovviamente, chi acquisisce più punti. Come premio finale, alla squadra vincitrice del torneo viene data una vitella di razza chianina.
I calcianti (guai a chiamarli calciatori) sono considerati delle vere e proprie celebrità all’interno della città e molti di loro vengono usati come testimonial nell’ambito della moda e del cinema. Il trionfo assoluto del machismo: i giocatori vengono definiti i nuovi “gladiatori” grazie alle loro gesta e ai loro fisici prorompenti.
Il Calcio Storico è estremamente sentito nella città di Firenze. Coloro i quali vengono scelti come giocatori si sentono invasi da un senso di grande onore e da un forte spirito di appartenenza ai propri rioni. Secondo la leggenda il 17 febbraio del 1530 la città fu assediata dalle truppe imperiali di Carlo V e i fiorentini non solo non si curarono di ciò, ma iniziarono a disputare senza alcun indugio la partita in Piazza Santa Croce.