Now Reading
“Deep Beauty. Il dubbio della bellezza”. La fotografia contemporanea in mostra al MUDEC

“Deep Beauty. Il dubbio della bellezza”. La fotografia contemporanea in mostra al MUDEC

Nives Boncristiano
Deep Beauty. Il dubbio della bellezza

Dal 5 aprile al 25 maggio 2025, il Mudec Photo apre le porte a “Deep Beauty. Il dubbio della bellezza”, un’esperienza espositiva che va oltre i confini di una semplice mostra fotografica.

Curata da Denis Curti e ideata dal team creativo di Ogilvy Italia sotto la guida artistica di Giuseppe Mastromatteo, Presidente e Chief Creative Officer, questa iniziativa prende forma grazie al supporto di KIKO MILANO e alla collaborazione con MUDEC, Comune di Milano e 24 ORE Cultura. L’allestimento è impreziosito dall’intervento artistico di Paolo Ventura, che ha contribuito alla progettazione grafica.

La bellezza come precipizio

L’intento profondo della mostra “Deep Beauty. Il dubbio della bellezza” è quello di stimolare una riflessione sul senso stesso della bellezza, intesa non più come ideale statico, ma come qualcosa di sfaccettato, mutevole, e spesso contraddittorio.

Il titolo “Deep Beauty. Il dubbio della bellezza” nasce da un’immagine suggestiva: quella della bellezza come un precipizio, una vertigine da cui lasciarsi attrarre, ma anche una costruzione fragile di norme, aspettative, codici estetici e influenze culturali che cambiano con il tempo. Per quanto personale e soggettiva, la bellezza resta un concetto profondamente modellato da tendenze, convenzioni e contesti storici.

Deep Beauty. Il dubbio della bellezza” è un invito a lasciarsi attraversare dalla bellezza in tutte le sue declinazioni, un omaggio alla città di Milano e al suo dinamismo culturale. Attraverso oltre sessanta opere d’autore, tra fotografia, video arte e progetti generati con l’intelligenza artificiale, “Deep Beauty. Il dubbio della bellezza”, propone un viaggio emozionante nel concetto di bellezza, mettendone in luce l’ambiguità e l’evoluzione nel corso del tempo.

Gli artisti e le opere in mostra

Tra gli artisti presenti spiccano nomi del calibro di Marina Abramović, David Hockney, Michel Comte, David LaChapelle, Michelangelo Pistoletto, Helmut Newton e Robert Mapplethorpe. Le opere saranno accessibili gratuitamente al pubblico, offrendo un’occasione unica per confrontarsi con linguaggi visivi potenti e stimolanti.

La mostra si articola in sei sezioni tematiche: Trasfigurazioni, Incanti, Vertigini, Labirinti, Nuovi Mondi, Artifici, che esplorano come la bellezza sia stata interpretata, ridefinita e messa in discussione dalla modernità fino ai giorni nostri. Ogni sezione invita il visitatore a riflettere su nuove prospettive estetiche e sulla relazione tra apparenza, identità e società.

Il progetto è reso possibile anche grazie al sostegno di collezionisti di spicco come Paolo Clerici, Giampaolo Paci, Ettore Molinario e Pier Luigi Gibelli. “Deep Beauty. Il dubbio della bellezza” si configura così come un dono alla comunità, un’occasione per far rinascere l’interesse verso la cultura e rafforzare il legame tra arte e tessuto urbano.

Per ampliare l’accessibilità e l’esperienza della mostra, sarà disponibile anche un tour virtuale immersivo, sviluppata con il contributo di AQuest. Grazie a un sistema di QR Code, i visitatori potranno approfondire contenuti e curiosità relative alle opere, proseguendo il viaggio visivo anche oltre lo spazio fisico del museo.

Le sei sezioni tematiche

Trasfigurazioni

Deep Beauty. Il dubbio della bellezza: Soggetti modificati, camuffamenti corporei, identità multiple.

In questa sezione, la fotografia diventa uno specchio ingannevole, capace di sovvertire la percezione e confondere l’identità. I corpi si trasformano, assumono nuove forme, si nascondono dietro maschere o si moltiplicano in versioni alternative di sé. Ogni immagine è un enigma visivo che chiede di essere osservato, decifrato, magari perfino respinto, prima di poter essere compreso davvero.

Deep Beauty. Il dubbio della bellezza
John Rankin Death Spikes (2016) Crediti: Death Spikes, Hunger: The Book, teNeues, 2016 ©Rankin

Deep Beauty. Il dubbio della bellezza
Bert Stern Marilyn Monroe, Crucifix III, The Last Sitting® (1962) Crediti: Marilyn Monroe, Crucifix III, The Last Sitting® 1962 ©BertSternTrust / courtesy Paci Contemporary Gallery (Brescia – Porto Cervo, IT)

Deep Beauty. Il dubbio della bellezza
Michel Comte Carla Bruni (1996) Crediti: Courtesy Collezione Ettore Molinario © Michel Comte

Incanti

Deep Beauty. Il dubbio della bellezza: L’uomo ha bisogno di creare qualcosa che possa farlo sentire accolto.

Qui, la bellezza si manifesta in una dimensione onirica e sospesa, in cui desiderio e immaginazione si intrecciano. Le opere emergono da un luogo intimo e profondo, come sogni affiorati nell’ombra, alla ricerca di una luce che possa trasformarli in visione. È un territorio emotivo in cui il tempo sembra svanire e l’arte diventa rifugio e necessità.

Vertigini

Deep Beauty. Il dubbio della bellezza: Sedurre oppure essere sedotti? Guardare oppure essere guardati?

Un gioco di specchi tra osservatore e soggetto, tra attrazione e inquietudine. Questa sezione sfida il confine tra eros e arte, tra l’esibizione del corpo e la sua introspezione. Le immagini oscillano tra il provocatorio e l’intimo, tra la tensione del desiderio e la profondità dell’inconscio, lasciando lo spettatore sospeso in una condizione di dubbio affascinante.

Deep Beauty. Il dubbio della bellezza
Guy Bourdin Vogue Maggio (1970) Crediti: Copyright Guy Bourdin, 2025, Courtesy of Louise Alexander Gallery

Deep Beauty. Il dubbio della bellezza
Robert Mapplethorpe Lisa Lyon (1981) Crediti: Courtesy Collezione Ettore Molinario / Lisa Lyon, 1981 © Robert Mapplethorpe Foundation. Used by permission.

See Also
copertina 2

Labirinti

Deep Beauty. Il dubbio della bellezza: Cosa si cela oltre l’ignoto?

Queste opere ci portano nel cuore dell’ambiguità, dove il fascino del proibito convive con il desiderio di evasione. L’incertezza è il filo conduttore di un viaggio visivo che invita a smarrirsi, a perdere le certezze per abbracciare nuove prospettive. I labirinti non offrono risposte, ma stimolano domande, sfidando lo spettatore a lasciarsi guidare dall’istinto.

Nuovi Mondi

Deep Beauty. Il dubbio della bellezza: L’inganno della perfezione

Corpi irreali, figure ibride, identità reinventate: in questo spazio l’estetica va oltre il limite del naturale. Le immagini propongono esseri autentici o digitali, ma sempre profondamente trasformati, come opere plasmate a mano. È il superamento dell’anatomia, della fisicità tradizionale, in favore di una bellezza costruita, modellata, immersa in un’estetica del possibile.

Deep Beauty. Il dubbio della bellezza
Maisie Cousins Mouth (2015) Crediti: © Maisie Cousins, courtesy Tj Boulting Michel Comte Carla Bruni (1996) Crediti: Courtesy

Deep Beauty. Il dubbio della bellezza
Paolo Ventura The pink woman (2020) Crediti: © Paolo Ventura

Artifici

Deep Beauty. Il dubbio della bellezza: Il concetto di bellezza oltre la bidimensionalità fotografica

Le immagini qui non si accontentano di essere guardate: sembrano volersi muovere, respirare, oltrepassare il confine del quadro. Fotografie che catturano attimi in divenire e forme che sembrano pronte a uscire dallo spazio dell’opera per interagire con il mondo esterno. Un’estetica tridimensionale, viva, che rompe i margini e coinvolge lo spettatore in un’esperienza immersiva.

Tutti i contenuti sono Copyright 2012-2023 StarsSystem.
StarsSystem è una Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano al n°277.
Editata da Edizioni Peacock srl - Milano - P.IVA 09577320964

Scroll To Top