Oggi, 17 maggio 2017, è la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, istituita per la prima volta dall’Unione Europea nel 2004, a quattordici anni esatti dalla decisione da parte dell’ONU di rimuovere per sempre l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali.
Purtroppo, ancora in alcuni luoghi, essere gay rappresenta un vero reato ed è perseguibile con un’esperienza di carcere di anni e anni; tuttavia l’epilogo in certi stati è la pena di morte.
Iran, sultanato del Brunei, Emirati Arabi Uniti, Afghanistan, Arabia Saudita, Mauritania, Pakistan e Yemen scelgono di porre direttamente fine alla vita di chi si macchia di omosessualità attraverso impiccagioni, lapidazioni e torture di ogni tipo. Mentre in paesi come Algeria, Angola, Russia, Senegal, Singapore, Somalia, Sri Lanka, Sudan, Swaziland, Turkmenistan, Uzbekistan, Zambia e Zimbabwe ci sono i lavori forzati e sanzioni penali severissime. Anche in Tunisia è illegale amare una persona dello stesso sesso, ma la cosa viene “tollerata”.