Per il popolo Padaung, stabilito ora in Thailandia, la bellezza ha misure estremamente lunghe. Le donne di questa etnia vengono chiamate propriamente “donne giraffa”, poiché indossatrici di una spirale di ottone attorno al collo. Fin da bambine, e per l’intera vita, sottopongono il loro corpo a questa prova fisica partendo da un peso iniziale di 3 kg e ampliando man mano la struttura con la regola ‘Ogni due anni un nuovo anello’. Le conseguenze di questo gesto sono che il collo arriverà a misurare dai 25 ai 30 cm. La prova ornamentale è del tutto volontaria e la si sceglie per contrastare la leggenda che vedeva le donne di questo popolo attaccate da tigri feroci a causa di colpe ignote.
Le ragazze della tribù etiope dei Mursi, a partire dai quindici anni, incidono una fessura sul proprio labbro inferiore con lo scopo di inserirci dischi di legno o argilla. È una pratica dolorosa, ingombrante, ma essenziale per trovare marito e sancire il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Queste signore riescono ad indossare cerchi anche di 10 cm di diametro, spesso decorati a mano, provanti il raggiungimento della maturità sessuale. È il loro modo di sentirsi belle.
I matrimoni dell’etnia Pomak della Bulgaria, invece, vengono celebrati solo d’inverno. Prima della cerimonia la promessa sposa viene truccata con una crema bianca e lustrini colorati che la trasformano in una vera fonte di bellezza per il suo uomo.